lazzate.com Comune di Lazzate

Art.31 - AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE

Per gli ambiti di riqualificazione di cui alla Tav. 1 del Doc. n°. 1 – B e Tav. 1d – Doc. n°. 1 – G valgono i seguenti indirizzi di riqualificazione e/o ricomposizione paesaggistica,eventualmente modificabili e/o integrabili attraverso specifici Documenti di Inquadramento ( art.2).
Per ogni Ambito sono inoltre elencate le zone del D.d.P. o del P.d.R. in essi ricompresi.

1) MODALITA’ DI INTERVENTO NELLE ZONE A (ART.44 – N.T.A. – P.d.R.):

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE (N.T.A.)

Art. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE

Le presenti norme interessano le zone di P.G.T., di interesse storico – artistico ed ambientale e non, qualificate come zone di recupero ai sensi dell’art. 26 delle N.T.A. del P.R.G. Tali zone corrispondono alle Zone A, di cui ai Centri e nuclei storici al 1888 e B (parte) di cui ai comparti storici rilevabili al 1930, appositamente individuate sulla tavola dell’Azzonamento del P.G.T.
Le presenti norme e gli allegati di cui al successivo articolo 2 sono estese a comprendere anche alcune zone (E2, BV, V) esterne alle zone A e B (parte) ma ad esse direttamente connesse.
Gli obiettivi degli interventi sul patrimonio edilizio esistente sono quelli fissati dagli artt. 26, 28, 29 e 34 delle N.T.A. del P.G.T. e dal Documento di Inquadramento di cui all’Allegato n°. 1 al Doc. n°. 3 N.T.A. “Lazzate 2005”.
Non costituiscono variante urbanistica sostanziale, le modifiche delle sole modalità d’intervento sui singoli edifici ed aree, da proporre secondo le procedure di cui ai successivi artt. 3 e 12, quando queste modifiche non inducono ristrutturazione urbansitica, così come previsto dall’art. 44.7 delle presenti norme.

Art. 2 - ALLEGATI

  • All. n°2a1- Fondo mappe Carlo VI 1721 – Centro storico, nuclei sparsi scala 1:1000
  • All. n°2b1- Catasto Lombardo Veneto 1857 e rettifiche – Centro storico e nuclei sparsi scala 1:1000
  • All. n°2c1- Cessato Catasto 1897 scala 1:1000
  • All. n°2d1- Serie storica – Centro storico e nuclei sparsi scala 1:4000
  • All. n°2a2- Stato di conservazione edifici – Centro storico e nuclei sparsi scala 1:1000
  • All. n°2b2- Altezza degli edifici scala 1:1000
  • All. n°2c2- Destinazione d’uso scala 1:1000
  • All. n°2d2- Epoca di costruzione scala 1:1000
  • All. n°2e2- Tipologie edilizie scala 1:1000
  • All. n°2f2- Modalità d’intervento scala 1: 500
  • All. n°2g2- Sistema connettivo degli spazi aperti scala 1:1000
  • All. n°2h2- Documentazione fotografica - Centro storico e nuclei sparsi

Gli elaborati grafici sono derivati dall’aerofotogrammetrico e rappresentano l’ingombro degli edifici così come risulta dalla proiezione sul piano orizzontale della copertura delle parti edificate fuori terra.
Le eventuali difformità tra aerofotogrammetrico e catastale devono essere risolte dal rilievo dello stato di fatto nel rispetto degli elaborati di P.G.T.

Art. 3 - LIVELLO E MODALITA' DI INTERVENTO

L'edificazione nelle zone A e B (parte) appositamente individuate sulla tavola dell’Azzonamento, avviene secondo le modalità d'intervento definite per le singole zone dalle N.T.A. del P.G.T.e dalle presenti norme.
Gli allegati di cui all'art. 2 individuano i comparti dove è possibile o procedere secondo le modalità di intervento di cui all'Art. 28.7 delle N.T.A. del P.G.T., o proporre la ristrutturazione urbanistica.
In questi comparti e nei casi di ristrutturazione urbanistica proposti in difformità alle modalità di recupero illustrate dalle presenti norme e dai loro allegati, si procederà alla stesura di apposito Piano di Recupero o Piano Particolareggiato di cui all'Art. 6a.
Una volta approvato il P.R. o P.P., gli interventi interni ai comparti saranno assoggettati alla preventiva stipula di convenzione da parte dell’operatore privato con i contenuti previsti dal successivo art. 13 delle presenti norme.
Le obbligazioni dovranno essere riferite all'attuazione dell'intero comparto.
Qualora l'operatore intenda modificare la proposta progettuale prevista per i singoli comparti, le nuove soluzioni progettuali seguiranno il regime previsto dalla legge regionale 23/97, quando ne rispettino le prescrizioni e non costituiscano quindi ristrutturazione urbanistica.
Del pari non costituirà variante l'accorpamento in unica progettazione di due o più comparti previsti dalle presenti norme e dai suoi allegati.
Per i P.R. vigenti valgono le disposizioni di cui all'art. 6b delle N.T.A. del P.G.T..
Per gli interventi relativi alla Zona B (parte) si procederà mediante permesso di costruire semplice o convenzionato di cui all'art. 5 della N.T.A. del P.G.T.
In quest'ultimo caso il planivolumetrico interesserà l'intero edificio ed area di riferimento dell'intervento, per definirne gli allineamenti, l'impianto tipologico, i particolari costruttivi, i materiali di finitura e le scelte cromatiche e la sistemazione del verde.
Una volta approvato il planivolumetrico, gli interventi sull’edificio dovranno risultare ad esso compatibili.

Art. 4 - VOLUMETRIA E DATI DI PROGETTO

In adempimento di quanto previsto dall'Art. 28 delle N.T.A. del P.G.T., la densità edilizia nelle Zone A e B (parte) è pari a quella esistente, così come calcolata all'art. 15 delle N.T.A. del P.G.T.
Sui lotti ancora liberi non è ammessa la costruzione di nuovi edifici, salvo diverse prescrizioni che si rendessero opportune all’interno dei Piani Attuativi, per l’accorpamento di edifici previsti da demolire o già demoliti a seguito di ordinanza sindacale o da trasferire. All.interno della zona A. Per essi valgono gli indici di cui all’art. 28 delle N.T.A. del P.G.T..
Al fine di adeguare le singole unità abitative alle esigenze dei cittadini residenti, mediante un'apposita convenzione potrà essere proposto l'accorpamento nell'unità abitativa stessa del volume dei locali accessori di sua pertinenza, anche se esterni o aggiunti impropriamente all'edificio quando l'ampliamento dell'edificio avvenga nel rispetto dell'impianto tipologico del comparto e nel rispetto degli altri indici di zona.
Contestualmente al rilascio del permesso di costruire gli edifici accessori e le loro pertinenze, interessati dall'accorpamento in favore dell'unità abitativa d'origine, verranno ceduti nello stato di fatto e di diritto all'Amministrazione Comunale a sua richiesta o in alternativa, demoliti dal richiedente che provvederà alla sistemazione dell’area così liberata come cortile.
I dati di progetto dovranno essere verificati per ogni singolo intervento.
Agli effetti del controllo del volume esistente, il volume dichiarato negli allegati di cui all’art. 2 delle presenti norme, è puramente indicativo e dovrà essere ricalcolato in sede di pianificazione attuativa e/o di progetto edilizio in conformità con l’art. 14 delle N.T.A. del P.G.T.
Dovranno essere rispettati gli allineamenti su strada ed in genere sugli spazi pubblici esistenti o di nuova formazione, mentre potranno essere modificati gli allineamenti verso i cortili interni ed in genere verso le pertinenze private dei singoli edifici.
Gli edifici interni ai comparti dovranno essere progettati rispettando l'impianto tipo - morfologico compresi gli allineamenti, degli insediamenti oltre che gli altri indici di zona.

Art. 5 - INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI

Gli allegati alle presenti norme definiscono per ogni edificio il livello di intervento possibile sulla base delle modalità di intervento definite all'Art. 28 delle N.T.A. del P.G.T. ed individuano i comparti di recupero da attuare mediante Piano di Recupero (P.R.) o Piano Particolareggiato (P.P.) o Permesso di costruire Convenzionato.
Di ciascun Piano di Recupero gli allegati di cui all’art. 2 delle presenti norme, propongono una proposta progettuale di cui di seguito si esplicitano i principali obiettivi:

  • PR – C1

Il Piano di Recupero di iniziativa pubblica si propone la realizzazione di un nuovo edificio passante sulla Via S. Lorenzo, a formare un portale d’ingresso al Centro Storico ed il riordino degli spazi interni ai due cortili.
La volumetria di progetto sarà incrementata attraverso il trasferimento di edifici da demolire o già demoliti a seguito di ordinanza sindacale.

  • PR – C3

Il Piano di Recupero si propone la riqualificazione degli spazi del cortile, con la formazione di un parcheggio interrato eventualmente multipiano.

  • PR – C4

Il Piano di Recupero si propone il riordino volumetrico dell’insediamento, attraverso la formazione di parcheggi interrati pertinenziali e la realizzazione di nuovi volumi in ampliamento o integrazione di quelli esistenti nel rispetto degli allineamenti prevalenti e delle maggiori altezze dei fabbricati.

  • PR – C5

Il Piano di Recupero si propone una nuova edificazione in sostituzione degli accessori esistenti, con la formazione di parcheggi pertinenziali e pubblici (3 mq./ab.). L’integrazione volumetrica sarà possibile nel rispetto dell’indice fondiario di 2 mc./mq. di cui all’art. 28 - 3 delle N.T.A. del P.G.T.

Art. 6 - TIPOLOGIE EDILIZIE E SPAZI LIBERI: SCHEMI COMPOSITIVI

Gli elaborati grafici di cui all’art. 2 delle presenti norme, definiscono, in attuazione di quanto disposto dall’art. 28 delle N.T.A. del P.G.T.:

  • le tipologie dei singoli edifici e la natura degli spazi liberi;
  • gli schemi compositivi di edifici e spazi liberi all’interno dei vari insediamenti e le loro connessioni con il tessuto urbano e agricolo circostante.

Gli spazi liberi sono definiti per l’esigenza di riqualificazione ambientale in attuazione di quanto disposto dall’art. 28 (H, I) e dalle definizioni di cui all’allegato n°. 1 delle presenti norme.

Le tipologie edilizie e la natura degli spazi, come pure gli schemi compositivi e le connessioni vanno per quanto possibile, verificate, meglio esplicitate e valorizzate in sede di progettazione esecutiva e di dettaglio.

Art. 7 - STANDARDS

In sede di progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione, primaria e secondaria, o di stipula della convenzione, le destinazioni delle zone "F1" per attrezzature collettive (standards comunali) individuate dagli allegati di Individuazione degli interventi, potranno essere precisate o modificate nel rispetto delle quantità minime verificate dal progetto stesso in attuazione di quanto disposto dalle N.T.A. del P.G.T.

Art. 8 - PRESCRIZIONI PER ELEMENTI COSTRUTTIVI, FINITURE EDILIZIE

Nelle zone di recupero, devono essere ripristinati gli elementi costruttivi, edilizi ed architettonici oltre che d'ambiente, specifici di ogni edificio e di ogni luogo, quali risultano dallo stato di fatto.
Per le zone di recupero, valgono le disposizioni di carattere generale di cui al Repertorio degli interventi edilizi tipo (All. n°. 1 Doc. n°. 3) con le seguenti prescrizioni particolari:

  • a) Facciate

Verranno ripristinati tutti gli intonaci preesistenti se eseguiti con particolari procedure e tecniche.

  • b) Balconi e ballatoi

Tutti gli elementi portanti dei balconi o dei ballatoi saranno preferibilmente realizzati in lastre di pietra naturale o in c.a. di spessore simile a quelli di pietra, con pavimentazione del balcone o ballatoio in pietra.
Le eventuali mensole saranno dello stesso materiale.

  • c) Portoni e cancelli

Portoni e cancelli d'ingresso dovranno essere conservati o restaurati e qualora ciò non fosse possibile, sostituiti con nuovi manufatti simili per materiale e forma a quelli preesistenti o più comunemente diffusi. Al piano terra degli edifici su strada, sono vietate le imposte a ventola.

  • d) Scale esterne

Tutte le scale esterne reesistenti, che si presentino quale caratteristica architettonica dell'edificio da salvaguardare, in quanto edificio vincolato dalla legislazione vigente e/o dal P.G.T., dovranno essere ripristinate nello stato originario.
In ogni caso verranno privilegiati i materiali già ammessi per opere consimili.
Ogni progetto o P.R. dovrà essere accompagnato da una relazione sull'uso dei materiali e dei colori di facciata, proposti in riferimento al presente articolo ed al Piano del Colore ed allo stato di fatto od ai progetti in corso di realizzazione.
Le eventuali difformità saranno appositamente approvate dalla C.E.

Art. 9 - PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER BOX, SERVIZI E SPAZI ESTERNI

I Piani di recupero relativi ai comparti potranno prevedere di norma parcheggi privati interrati, dimensionati nel rispetto di quanto disposto dall'Art. 8 delle N.T.A. del P.G.T..
Dovranno pure essere preferibilmente interrati le centrali termiche o i servizi tecnologici eventualmente necessari per singoli edifici o per i subcomparti individuati.
In generale i servizi dovranno essere ricavati di norma all'interno delle abitazioni, evitando intasamenti degli spazi aperti o porticati, salvo quanto sopraesposto.
Sono da intendersi servizi annessi alla residenza gli spazi coperti destinati alla formazione di cantine, lavanderie, stendibiancheria, garages, impianti tecnici, nonché spazi coperti esterni all'abitazione o comuni a più alloggi che ne disimpegnano l'accesso.
Gli spazi inedificati sono confermati preferibilmente nella loro destinazione.
Gli spazi a corte, i giardini o comunque tutti gli spazi di uso comune, non potranno essere suddivisi con manufatti di qualsiasi tipo, né occupati con strutture anche provvisorie.
Le pavimentazioni esterne dovranno essere realizzate con ciottoli, pietra, beola ed altri materiali litoidi e contenute nella minor misura possibile per dare spazio al verde per giardini, parchi ed orti.
Aree e passaggi pubblici o gravati di servitù dovranno essere progettati in sede di permesso di costruire singolo o di attuazione del comparto.

Art. 10 - PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LE CORTINE

In sede di progettazione dei singoli interventi ammessi, per le cortine individuate dalle tavole allegate, deve essere prevista

  • -la salvaguardia integrale degli aspetti morfologici e tipologici degli edifici compresi nella categoria "A" di cui all'Art. 28 delle N.T.A. del P.G.T.;
  • -la loro riproposizione per gli altri edifici, qualora questi elementi siano stati compromessi.

Ad esclusione dei soli edifici di categoria A, per tutti gli altri edifici, non compresi nelle cortine individuate dalle tavole allegate, sarà possibile con permesso di costruire convenzionato precisare o modificare le aperture esistenti o proporne delle altre, sulla base dello studio di un ambito significativo della facciata interessata dall'intervento (tipologia di appartenenza di cui all’art. 28 delle N.T.A. del P.G.T. e dell’art. 12 delle presenti norme).

Art. 11 - PRESCRIZIONI PARTICOLARI

L'eliminazione di eventuali errori grafici e/o ortografici degli allegati alle presenti norme, non comporta variante.
Le variazioni delle modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente definite dalle presenti norme e dai relativi allegati, saranno approvate secondo le procedure di cui alla legge regionale n°. 23/97.

Art. 12 - DOCUMENTAZIONE DEI PROGETTI

Il progetto, sarà relativo all'unità di intervento e per la sola illustrazione, alla tipologia edilizia di appartenenza e dovrà essere composto dai seguenti elaborati:

a) Documentazione sullo stato di fatto
Rilievo quotato dello stato di fatto non inferiore alla scala 1:100 della o delle unità edilizie oggetto di intervento, composto da:

  • relazione tecnica che evidenzi: l'età degli edifici preesistenti; l'individuazione dell'intervento nelle mappe catastali storiche disponibili; la qualità delle preesistenze con la storia dell'edificio e la sua descrizione, comprese le caratteristiche della eventuale piantumazione e delle memorie minori significative per materiali e forme.
  • planimetria generale (anche in scala 1:200) indicante lo stato dei luoghi nelle immediate vicinanze dell'immobile e l'area di pertinenza dello stesso, con l'indicazione delle quote, pavimentazioni, orti, giardini, piantumazioni;
  • rilievo di tutti i piani che costituiscono l'edificio, indicanti le destinazioni d'uso dei diversi livelli che lo compongono, compreso il seminterrato, il sottotetto e la planimetria delle coperture e la preesistenza di materiali e forme minori significative (acciottolati, opere in pietra e legno, decorazioni) anche con la loro riutilizzazione nella progettazione;
  • rilievo di tutti i prospetti;
  • sezioni longitudinali e trasversali in numero adeguato a rendere chiara la conformazione dell'edificio in esame e delle sue immediate adiacenze;
  • rilievo dei particolari architettonici o decorativi di pregio, se esistenti o se richiesti dall'Ufficio Tecnico e dalla Commissione Edilizia, in scala adeguata, comunque non inferiore alla scala 1:20;
  • documentazione fotografica atta a rendere chiara lo stato dei luoghi al momento della presentazione del progetto;

b) Documentazione di progetto

  • a) Progetto dell'intervento in scala 1:100 o 1:50, composto da: relazione illustrativa e tecnico/descrittiva sull'intervento proposto;
  • b) elaborati atti a comprovare la rispondenza dell'intervento proposto alle prescrizioni delle presenti norme e loro allegati;
  • c) planimetria generale quotata (anche in scala 1:200), con l'indicazione delle eventuali variazioni dello stato dei luoghi nelle immediate vicinanze dell'unità edilizia oggetto di intervento, delle variazioni di quote, pavimentazioni, recinzioni e quant'altro intervenga nel progetto comprensivo delle distanze dai confini;
  • d) piante quotate di ogni livello costituente l'edificio con l'indicazione delle destinazioni d’uso di ogni vano dell'unità edilizia, comprese le piante dei piani seminterrato e sottotetto e delle coperture; indicazioni sulla posizione degli scarichi, degli esalatori e dei condotti d'aerazione forzata;
  • e) tutti i prospetti dell'edificio compresi anche quelli non interessati dall'intervento;
  • f) sezioni longitudinali e trasversali nel numero necessario a rendere chiara la nuova esposizione di progetto comprensive delle immediate adiacenze;
  • g) particolari architettonici o decorativi in scala adeguata e comunque non inferiore ad 1:20;
  • h) relazione tecnico - descrittiva dell'intervento con specifica dei materiali usati;
  • i) schemi planimetrici in scala non inferiore a 1:100 delle opere di urbanizzazione secondaria con indicazione dei rispettivi allacciamenti alle reti di distribuzione esistenti;
  • j) ogni altro documento o elaborato richiesto dalla normativa vigente.

Particolare attenzione dovrà essere riposta per l'eliminazione di tutte le superfetazioni tecnologiche come: tubazioni, sportelli, caselli acqua e gas, impianti elettrici e telefonici, ricorrendo a soluzioni che ne consentano l'occultamento e l'ambientazione ai fini dei ripristini di facciata, così come previsto dal Repertorio degli interventi edilizi tipo.

c) Confronto tra lo stato di fatto e quello di progetto
composto da piante, sezioni e prospetti con le indicazioni delle demolizioni in colore giallo e delle nuove costruzioni in rosso, nella stessa scala di raffigurazione del progetto.

Art.13 - CONTENUTI PER LA CONVENZIONE

Le convenzioni previste dalle norme del presente allegato, per gli interventi compresi nei comparti e per i permessi di costruire singoli, richiesti dall'accorpamento dei volumi o per la modificazione dei tipi di intervento da quelli previsti all'art. 6 che precede, avranno i seguenti contenuti:

  • - cessione in loco delle eventuali aree previste di uso pubblico di pertinenza di ciascun immobile o comparto interessato e delle aree degli immobili interessati dagli accorpamenti di cui all'art. 4 delle presenti norme;
  • - monetizzazione della quota residua dello standard così come previsto dagli artt. 7 – 7a e 7b delle N.T.A. del P.G.T.;
  • - costituzione delle servitù di passaggio e di parcheggio quando le aree di risulta di pertinenza dei singoli edifici o comparti non siano ceduti all'Amministrazione Comunale;
  • - obbligo di eventuale realizzazione diretta delle opere di urbanizzazione previste;
  • - eventuali prescrizioni specifiche progettuali ed esecutive con riferimento particolare alle finiture ed agli elementi architettonici;
  • - verifica di quanto disposto dall'art. 8 delle N.T.A. del P.G.T. per i parcheggi interni;
  • - adeguata garanzia fidejussoria.

Art. 14 - ALBO DEI PROGETTISTI E DEI COSTRUTTORI

Al fine di promuovere una corretta applicazione delle modalita’ di intervento in zona A,l’Amministrazione Comunale istituisce un Albo dei Progettisti e dei Costruttori in zona A,al quale possono aderire tutti gli aventi titolo (diploma.laurea ed iscrizione alla Camera di commercio,ecc.) e per i quali l’Amministrazione Comunale intende promuovere iniziative di formazione ed informazione sui temi del recupero del patrimonio edilizio e di quello storico in particolare.A questo scopo l’Amministrazione Comunale intende pubblicizzare eventuali interventi significativi realizzati sul territorio comunale.

2) RETE ECOLOGICA

La rete ecologica comunale di cui all’art. 58 delle N.d.A. del P.T.C.P. è composta

  • Corridoi ecologici secondari
  • Parco Regionale delle Groane
  • Parco Regionale delle Groane
  • SIC Boschi delle Groane
  • Sottopassi ecologici

La rete ecologica favorisce la rinaturalizzazione del territorio, rendendolo permeabile da flora e fauna proveniente dalle aree di maggior naturalità.
All’interno di questo ambito valgono le prescrizioni specifiche delle zone ricomprese ed i seguenti indirizzi e principi:

  • a) limitare gli interventi di nuova edificazione che possano frammentare il territorio e compromettere la funzionalità ecologica di tali ambiti;
  • b) prevedere per i progetti di opere che possono produrre ulteriore frammentazione della rete ecologica, opere di mitigazione e di inserimento ambientale in grado di garantire sufficienti livelli di continuità ecologica;
  • c) favorire per le compensazioni ambientali, la realizzazione di nuove unità ecosistematiche, coerenti con le finalità della rete ecologica provinciale;
  • d) promuovere azioni di mitigazione per le infrastrutture della mobilità e salvaguardare e promuovere la mobilità ciclopedonale;
  • e) promuovere la riqualificazione sia ecologica che paesaggistica del territorio, da perseguirsi anche attraverso la previsione di idonei accorgimenti mitigativi e compensativi;
  • f) salvaguardare e valorizzare i principali coni visivi sulle unità di paesaggio interne al territorio comunale ed esterne, eventualmente integrando quelli individuati dal P.G.T.

3) BOSCHI DELLA BATTU’

Descrizione
L’ambito territoriale definito da questo Documento di Inquadramento corrisponde alle zone:

  • - F4 boschivo
  • - F3 di tutela ambientale
  • - E1 agricola edificabile
  • - F di pubblico interesse (standard) (Pp)
  • - F1 attrezzature sportive e di tempo libero private
  • - V aree per la viabilità, per la mobilità ciclopedonale e per i passaggi ecologici.

Le singole zone sono comprese in un unico ambito territoriale per salvaguardare e valorizzare questo grande polmone verde (Parco), secondo le prescrizioni di cui al successivo punto.
L’ambito territoriale di questo Documento di Inquadramento corrisponde all’ambito territoriale di rilevanza paesistica R2 di cui all’art. 58 delle presenti norme e comprende in parte il corridoio ecologico secondario di cui al successivo Ambito di Riqualificazine n°. 11, la zona extraurbana e la zona a vincolo idrogeologico di cui all’art. 58 delle presenti norme.
Per la zona extraurbana con presupposti per l’attuazione di progetti di consolidamento ecologico di cui all’art. 61 delle N.T.A. del P.T.C.P., va incentivato uno sviluppo orientato alla sua razionalizzazione funzionale e morfologica.

Obiettivo
Il Documento di Inquadramento si propone l’attuazione degli indirizzi relativi a

  • - Corridoio Ecologico Secondario di cui all’art. 24 delle N.T.A. del P.G.T.;
  • - Ambito di rilevanza paesistica di cui all’art. 49 delle N.T.A. del P.G.T.;
  • - Zona extraurbana su cui attuare il consolidamento ecologico di cui agli artt. 41 e 43.8 delle N.T.A. del P.G.T.;
  • - Vincolo idrogeologico di cui all’art. 49 delle N.T.A. del P.G.T.
  • - I Boschi della Battù estesi a comprendere anche le aree agricole in direzione nord – sud ed est – ovest svolgono anche il compito di collegamento del Parco sovracomunale del Lura con il Parco Regionale delle Groane.
  • - L’area Cs all’interno del “Boschi della Battù”, individuata con asterisco ( ) sulla tavola dell’Azzonamento, e corrispondente all’ex cava, è organizzata nello schema del parco attrezzato per lo sport, con la presenza di un chiosco per bevande e ristoro, della dimensione di mq. 25 di superficie coperta e di 3,00 metri di altezza al colmo.

Strumenti
Tutti gli interventi previsti in questo ambito saranno assoggettate alle procedure di Esame paesistico di cui all’art. 23 delle presenti norme.

4) SISTEMA DELLE ATTREZZATURE SPORTIVE, DI TEMPO LIBERO E SCOLASTICHE

L'ambito definito da questo Documento di Inquadramento , comprende le zone:

  • - Zona F comprese le attrezzature religiose (Cr)
  • - Percorsi ciclopedonali

Le singole zone sono comprese in un unico ambito territoriale, per l'esigenza di integrazione delle singole attività e infrastrutture e per la costruzione dell'unità funzionale e ambientale dell'intero ambito.

Descrizione

L'ambito territoriale comprende la parte sud e centrale del territorio comunale di Lazzate.

Obiettivo

L’organizzazione a sistema di queste attrezzature si propone la costruzione di un'immagine unitaria di quest'area altamente attrezzata, favorendone la fruibilità ciclopedonale, all'interno e dall'esterno anche attraverso la formazione di Percorsi protetti ed un’immagine prevalentemente verde.

Prescrizioni

All'interno dell'ambito valgono le prescrizioni delle singole zone e le seguenti prescrizioni generali:

  • a) Le aree libere comprese in questa zona sono destinate al verde piantumato.
  • b) Per le aree libere sono ammesse le seguenti attrezzature:
    • attrezzature per le attività sportive, ricreative e di svago, per il tempo libero, per il ristoro;
    • attrezzature per le attività culturali;
    • attrezzature per le attività scolastiche;
    • servizi e parcheggi relativi alle attrezzature ammesse.

Ogni intervento previsto per le singole zone deve essere effettuato nel massimo rispetto dell'ambiente e dei caratteri specifici dell'area in cui si inserisce.
Le prescrizioni di cui ai punti precedenti, potranno essere precisate e/o variate da un successivo Documento di Inquadramento.

5) SISTEMA DELLE AREE VERDI E DEI PERCORSI CICLOPEDONALI

Questo Piano di Coordinamento comprende aree verdi distribuite all'interno e all'esterno del centro abitato ad interessare tutte le zone.
Queste aree vengono comprese in questo ambito per l'esigenza di valorizzare la loro specificità ambientale e paesaggistica.

Descrizione

Il sistema delle aree verdi negli aggregati urbani comprende aree diverse del territorio comunale, alcune già comprese in altri Piani di Coordinamento.

Obiettivo

Questo Piano di Coordinamento propone la valorizzazione del "Parco diffuso" in grado di superare la concezione del verde per "isole", al fine del riequilibrio ecologico della mitigazione dello sviluppo urbanistico.

Prescrizioni

Il sistema delle aree verdi negli aggregati urbani comprende:

  • Parchi monumentali o giardini storici (pubblici / privati) (a)

la cui composizione architettonico-vegetazionale presenta, da un punto di vista storico ed artistico, un interesse pubblico e come tali sono considerati monumenti (Carta dei Giardini Storici - Carta di Firenze del 15 dicembre 1982 ICOMOS - IFLA). Il recupero e la riqualificazione di tali aree è soggetto a progetto di restauro paesistico - ambientale con riqualificazione funzionale nella ricostruzione dell'unità di paesaggio.

  • Architetture vegetali (b)

Esemplari arborei in gruppo od isolati di eccezionale rilevanza per varietà botanica, età e dimensione.

  • Parco / Orti e Giardini urbani (c)

(Parco attrezzato / Parco di Quartiere / orti e giardini d'isolato).
Complessi unitari distribuiti su superfici di diversa natura ed estensione all'interno dei quali siano riconoscibili i criteri che hanno presieduto alla loro progettazione e che ne regolano lo specifico utilizzo.
Spazi verdi collettivo - ricreativi a servizio di impianti sportivi e spazi verdi a servizio delle residenze afferenti.

  • Alberature stradali (d)

(filari e quinte ornamentali) Elementi vegetali a sviluppo lineare lungo gli assi stradali del tessuto edificato con precise funzioni igienico - sanitarie, estetiche e ricreative.

  • Aiuole, rotatorie, verde decorativo (e)

Situazioni episodiche di verde da realizzarsi secondo coerenza e con norme di buona condotta di ecologia urbana, nel rispetto delle immagini ambientali affermate.

  • Aree d'igiene urbana (f)

Rientrano in questo contesto le fasce laterali delle strade provinciali o comunali.
La sistemazione di queste aree dovrà essere eseguita secondo schemi di "quinta arborata" per l'abbattimento di polveri e rumori, sempre nel completo rispetto delle valenze ambientali (omogeneizzazione dei margini edificati con specifica funzione estetico - biologica).

  • Aree verdi residuali (g)

Aree per attrezzature pubbliche.
Si caratterizzano per un'estrema varietà funzionale - formale d'area.
La realizzazione di questo genere di aree dovrà eseguire i criteri classici adottati nella "forestazione urbana" (es. perimetrazione fittamente arborata).

  • Quinte di separazione di aree a funzioni conflittuali (h)

Si identificano come "cinture verdi" dell'intorno abitato e svolgono un'importante funzione di ricucitura del tessitura vegetazionale fra paesaggio urbano ed extraurbano. Fanno riferimento alle siepi arborate / macchie di campo.

  • Aree boscate (i)

Aree ricoperte prevalentemente da vegetazione arborea, anche con estensione inferiore a quella di bosco (2.000 mq.), ma dagli analoghi requisiti naturali.
L’obiettivo è l’incremento delle superfici boschive e la loro buona gestione forestale, attraverso forme di governo della vegetazione arborea e arbustiva che favorisca l’affermarsi della vegetazione autoctona.

  • Parchi agricoli (l)

Aree di verde agricolo, inteso non solo in un’ottica produttiva ma anche e soprattutto nell’ottica della loro salvaguardia ecologica e naturale.
L’obiettivo della formazione dei parchi è la promozione della fruizione del più vasto territorio agricolo, organizzando i percorsi ciclopedonali e rurali.

  • Arbusti – siepi (m)

Unità ecosistemiche costituenti la struttura di riferimento per la costituzione della rete ecologica.
Gli interventi ammessi per tali elementi rispondono al principio della valorizzazione.

Nella realizzazione delle aree verdi di cui sopra per interventi di riqualificazione ambientale, si farà riferimento al Repertorio B allegato al P.T.C.P. della Provincia di Milano.
La classificazione delle aree verdi è funzionale alla formazione di uno specifico Piano del Verde, per la loro valorizzazione e gestione unitaria.

6) SCOPRI LA BRIANZA: IL PARCO DELLE GROANE

Il Piano di Coordinamento "Scopri la Brianza: il Parco delle Groane", viene proposto dal Comune di Lazzate e proposto ai Comuni di Cogliate e Misinto (MI) ed alla Regione Lombardia per la formazione di un Piano di Sviluppo Turistico.

Descrizione

Questa zona della Provincia di Milano, è caratterizzata dal Parco delle Groane e da un territorio in gran parte salvaguardato e da Centri Storici ancora integri anche se da recuperare.

Obiettivo

Se attrezzato, questo territorio potrebbe richiamare un turismo per le attività di tempo libero, le attività sportive e fieristico - congressuali, che si potranno avvalere di attrezzature sportive, culturali e associative già esistenti e di prossima realizzazione, da organizzare a sistema anche attraverso un percorso turistico ciclopedonale di raccordo tra i tre Comuni ed il Parco delle Groane.

Le attrezzature oggetto del presente Documento di Inquadramento e di un successivo Accordo di Programma, sono:

  • 1) la ristrutturazione del Cinema - Teatro Groane di Cogliate, nello schema di una multisala per spettacoli e convegni, già in fase di realizzazione;
  • 2) la realizzazione di un Centro polifunzionale per la associazioni di tempo libero e culturali a Misinto, per la promozione di attività anche di tipo ambientale;
  • 3) il progetto del Recupero del Centro Storico di Lazzate denominato "Lazzate 2005" già in fase di realizzazione;
  • 4) il percorso ciclopedonale che si snoda all'interno del Parco delle Groane, di collegamento dei Centri Storici dei tre Comuni e delle attrezzature di cui ai punti 1, 2, 3, con la stazione di Ceriano Laghetto della Ferrovia Seregno - Saronno di prossima riattivazione.

Strumenti

Le attrezzature di cui ai punti 1, 2, 3, ed il percorso ciclopedonale di cui al punto 4 saranno proposti per uno specifico Accordo di Programma alla Regione Lombardia anche per il loro finanziamento

7) QUARTIERI GIARDINO

Per questi Ambiti di riqualificazione,valgono le seguenti direttive generali e le direttive specifiche per ciascun Ambito.

Edificazione

È possibile il completamento degli edifici esistenti e la nuova edificazione su lotti già frazionati al 1989 e già urbanizzati.
La volumetria dovrà verificare l'indice di 0,5 mc./mq. per le nuove costruzioni e per il cambio di destinazione, a permesso di costruire semplice o D.I.A.
Gli interventi che applicando l’indice di zona,realizzano una volumetria di 300 mc. potranno aumentare tale volumetria fino a 400 mc. nel rispetto degli altri indici di zona.

Attuazione

II Documento di Inquadramento dovrà individuare i "comparti di urbanizzazione" estesi a comprendere tutti i lotti in zona BV, edificabili e di completamento, che necessitano per la loro edificazione, delle stesse opere di urbanizzazione.
All'interno di tali comparti di urbanizzazione, il Documento di Inquadramento individuerà i lotti da assoggettare a permesso di costruire convenzionato od a Piano attuativo.
L’edificazione di un lotto non può in ogni caso pregiudicare l’edificazione di altri lotti, impedendone l’accessibilità o l’allacciamento alle reti di urbanizzazione.

Standard

Nella fascia di arretramento dovranno essere formati gli spazi di parcheggio e verde (3+3 mq.) di urbanizzazione primaria di cui all’art. 6a delle N.T.A.

Obiettivo

La formazione di un “Quartiere Giardino” si propone la valorizzazione dell’immagine prevalentemente verde di queste aree, favorendone l’integrazione nel contesto agricolo e la fruizione ciclopedonale.

Direttive generali

All'interno dell'ambito:

  • 1) l'edificazione è possibile a condizione che non induca nuove urbanizzazioni ma solo il completamento di quelle esistenti e gli allacciamenti necessari
  • 2) l'edificazione è possibile ampliando gli edifici esistenti o realizzandone dei nuovi nelle aree opportunamente individuate dal Documento di Piano, nello schema di edifici isolati mono o bifamiliari, escluse le case a schiera e gli edifici multipiano
  • 3) le aree libere saranno piantumate in aderenza agli edifici e coltivate per la rimanente parte ad orti e campi
  • 4) non sono consentite costruzioni accessorie nelle aree inedificate. E possibile l'accorpamento dei volumi accessori preesistenti
  • 5) devono essere garantiti alcuni corridoi ecologici per il collegamento dei diversi ambienti naturali e alcune direttrici di permeabilità visiva
  • 6) va privilegiata la mobilità ciclopedonale, in collegamento con i principali percorsi ciclopedonali comunali
  • 7) L'asse viario di riferimento per l'urbanizzazione e quindi l'edificazione dei lotti è la Via corrispondente che verrà sistemata nello schema del percorso di valore paesistico.
    Le recinzioni lungo questo percorso saranno arretrate di 5,00 mt. dal ciglio strada e questa fascia esterna alla recinzione sarà utilizzata per lo standard di cui al capitolo precedente e per la rimanente parte sarà da conservare a prato
  • 8) dovranno essere conservati e valorizzati gli elementi geomorfologici dei luoghi (cordoni morenici, crinali, orli di terrazzo, ecc.) con particolare attenzione al mantenimento dell’andamento altimetrico dei terreni.

Valori cromatici

Tutti gli interventi devono prevedere valori cromatici riconducibili alle terre naturali, al cotto, al legno.
L'uso di toni di contrasto è ammesso non oltre il 20% delle superfici esterne.
Nei progetti devono essere indicati i valori cromatici prescelti, e devono essere allegati campioni dei toni di contrasto.
Non sono ammessi serramenti nei colori bronzei, dorati o metallizzati.

Alberature

Gli spazi liberi saranno progettati nello schema del Parco / Giardino urbano di cui all’Ambito di riqualificazione 7-c. e dovranno essere censite e conservate eventuali architetture vegetali di cui al successivo punto 7-b.

8) PARCO TECNOLOGICO

L’ambito comprende le zone BD e D produttivo di trasformazione e trasferimento.

Indirizzi

Gli interventi di ampliamento relativi agli insediamenti produttivi già esistenti e quelli nuovi per il trasferimento delle Aziende del Centro abitato, si dovranno proporre l’obiettivo della riqualificazione dell’area interessata e di quella del loro contesto, perseguendo i criteri sintetizzati come di seguito:

  • 1) coerenza ambientale attraverso opportune compensazioni ambientali quali la formazione o riqualificazione degli spazi verdi (pubblici o privati);
  • 2) compatibilità di tipo urbanistico con il potenziamento delle urbanizzazioni esistenti e la formazione di quelle mancanti,ecc.;
  • 3) compensazione di tipo tecnologico, attraverso la promozione di forme di risparmio energetico (teleriscaldamento, ecc), la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ecc..

Complessivamente gli interventi nel settore produttivo, dovranno contribuire alla realizzazione oltre che delle opere necessarie per la loro riqualificazione e per quella del loro contesto, anche alla realizzazione degli standard qualitativi individuati dal Piano dei Servizi (attrezzature scolastiche e sportive).
Gli interventi dovranno complessivamente contribuire alla formazione di un Parco tecnologico di eccellenza.

Programmazione negoziata

Alla luce dei sopraesposti criteri generali l’obiettivo finale di questi interventi promossi in Ambiti di trasformazione attraverso il metodo della programmazione negoziata, è la riorganizzazione dei singoli insediamenti produttivi e dell’intero comparto ,risolvendo in particolare il problema delle aree produttive obsolete o dismesse, e/o irrazionalmente collocate sul territorio comunale e risolvendo più in generale, il problema della compatibilità dei singoli insediamenti e dell’intero comparto industriale.

La programmazione negoziata dovrà in particolare permettere la realizzazione di - infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico - opere di riqualificazione ambientale, naturalistica e paesistica.

Standard

Lo standard qualitativo specifico per la zona industriale è da individuare a livello di:

  • 1) qualità di servizi per le attività
  • 2) qualità degli insediamenti dal punto di vista tipologico - costruttivo
  • 3) opere di urbanizzazione primaria (viabilità autonoma) e secondaria (bosco urbano)

N.T.A.
Gli interventi dovranno innanzitutto esaurire gli indici delle zone già edificabili (B/SU e BD). Potranno essere estesi alle nuove zone da edificare per lotti funzionali anche alle singole opere di compensazione ambientale di cui al successivo capitolo.

'Azzonamento

Le espansioni produttive vengono individuate all’interno di ambiti di trasformazione urbanistica e saranno condizionate

  • - al rispetto degli adempimenti normativi
  • - all’uso diretto delle aree e degli immobili da parte dei Soggetti proponenti o assegnatari
  • - al trasferimento da altre zone del Comune.

Tempi

L’edificazione deve essere programmata nel tempo ed in funzione dei precedenti punti, anche delle esigenze effettive dell’Azienda.

Perequazione

Le Aziende dovranno concorrere nella formazione e completamento delle opere di urbanizzazione primarie e nel soddisfacimento del fabbisogno di attrezzature socio – economiche al servizio del comparto produttivo nello schema dello standard qualitativo attraverso la compartecipazione del Centro Servizi di cui sopra.

Mitigazione ambientale

Lungo tutti confini dell’area di trasformazione produttiva e lungo il confine degli insediamenti produttivi del Parco Tecnologico con il Parco delle Groane e con gli Ambiti F3 di tutela ambientale, andranno realizzate e/o potenziate le fasce di salvaguardia ambientale previste dal P.G.T. nello schema delle quinte di separazione di cui al punto h del precedente Ambito di Riqualificazione 6 – Sistema delle aree verdi negli aggregati urbani.

Compensazione ambientale e paesaggistica

Gli interventi compresi all’interno del perimetro del Parco Tecnologico dovranno promuovere una qualche azione di compensazione ambientale e fra queste, possibilmente la realizzazione delle fasce di salvaguardia ambientale di cui sopra, e la bonifica delle eventuali aree contaminate, comprese all’interno del perimetro dello stesso Parco Tecnologico.

Corridoio tecnologico

Lungo la Via Monte Bianco e lungo le strade di disimpegno degli insediamenti produttivi esistenti e previsti si propone la formazione di un corridoio tecnologico predisposto per la pianificazione, progettazione ed esecuzione di nuove linee tecnologiche al servizio delle Aziende e del Comune (risparmio energetico, cablaggio, ecc.).

9) NUOVI CENTRI URBANI

Descrizione

L’ambito territoriale definito dal Documento di Inquadramento è relativo ai quartieri in cui si organizza il Comune all’esterno del Centro Storico ed in cui sono comprese le zone:

  • - Zone B/SU di ristrutturazione e di completamento per servizi urbani
  • - Zone C/S per servizi

Le singole zone sono comprese in un unico Documento di Inquadramento, per promuovere un’organizzazione urbana estesa a tutto il territorio comunale.

Obiettivo

Il Documento di Inquadramento si propone di dotare ciascun quartiere di attrezzature pubbliche e private per l’aggregazione e la valorizzazione del primo livello della vita associativa dei Cittadini residenti in Lazzate, così come definito dal Piano dei Servizi:

  • B/SU - 1 - per la formazione di una piazza con attività commerciali;
  • B/SU - 2 - per la formazione di un’isola pedonale e di un’eventuale standard qualitativo;
  • B/SU - 3 - per la formazione di un centro servizi per il Centro Storico;

Le attrezzature potranno essere precisate, modificate ed integrate in sede di progettazione esecutiva.
I quartieri saranno quindi collegati fra di loro e con il Centro storico per far emergere un’organizzazione urbana unitaria.

Strumenti

Gli obiettivi di ciascun ambito (quartieri) verranno perseguiti attraverso gli strumenti previsti per ciascuna zona individuata dal P.G.T.
Ogni progetto sarà accompagnato da una relazione di congruità con il Documento di Inquadramento di appartenenza.

10)CONI OTTICI E/O ORIZZONTI VISUALI

Sono ambiti di rilevanza paesaggistica e visiva all’interno dei quali occorre evitare qualsiasi tipo di edificazione o, quando consentito dalle norme delle zone ricomprese, occorre che l’edificazione non alteri il campo visivo e gli elementi paesistico – ambientali e storici del campo ottico.
All’interno del Parco Regionale delle Groane, il P.T.C. ha individuato gli orizzonti visuali.



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